mercoledì 2 novembre 2011

La frattura che ci salverà

Rottura interna nel NBPA. Hunter sta accusando Fisher di essersi venduto a Stern, che sta lavorando solo per fare un'accordo favorevole, per adesso, alla NBA e non ai giocatori. Hunter continua a non voler scendere dal 52% delle BRI, una sfida che per me durerà ancora meno di una settimana.
Fisher ha risposto con la lettera, precedentemente pubblicata, rivolta a tutti i giocatori. Anche FoxSport ha attaccato il giocatore con le stesse parole di Hunter.

Il fronte giocatori quindi si spacca in due proprio nel momento migliore delle trattative. Se questo stato persiste, potremmo non avere una stagione del tutto. Ma, i proprietari, impauriti, sapendolo, e sapendo anche che l'emorraggia di soldi continua, potrebbero arrivare a approvare un deal a breve, prima che tutto finisca male. Insomma, una catastrofe che potrebbe rivelarsi un'ottima notizia.

Ma la cosa per ora rimane grave. Oggi la NBPA si riunisce in tribunale a Manhattana dove il giudice Gardephe deciderà se l'unione si sciogliesse, il lockout non fosse una violazione all'antitrust. Dall'articolo di Mitch Lawrence sul NY Daily News: "A ruling by Gardephe in favor of the NBA could ostensibly force the union to abandon any future plans to decertify, if the stalemate at the bargaining table were to continue indefinitely. Although there are some powerful agents who were pushing for the union to do that earlier in the lockout, the union has never embraced going the court route to get a new labor deal. … NFL players took the decertification route in their fight against the league’s owners last spring, but that tactic was not considered a success. Since the NBA players have not taken any action on the decertification front, and have yet to file an antitrust case against the league, the union contends that there is no dispute that has occurred for the court to decide, and therefore the case should be dismissed."

Le parti dovrebbero reincontrarsi giovedì.

martedì 1 novembre 2011

James Dolan e Chris Paul, un'amicizia in tempo di guerra.

James Dolan è il presidente della Cable Vision, nonchè del Madison Square Garden (nonchè del relativo channell) nonchè delle due squadre che ci giocano, i New York Rangers di hockey e i New York Knicks di basket. Questo è anche per dare un'idea di che razza di gente, i proprietari sono. Non dei poveracci, per capirci.
Chris Paul è il play titolare da diversi anni dei New Orleans Hornets, squadra appena rilevata dalla NBA, (in mancanza, momentanea, di un compratore), a detta di molti la miglior PG della lega e sogno proibito dei Knicks nel mercato free agent del 2012, quando appunto sarà libero di cambiare aria.

Tra questo sogno e la realtà, ci sono diverse componenti.
-La volontà del giocatore. Paul è amico stretto di Amar'e Stoudemire e Melo Anthony, le due stelle dei Knicks. Questa estate, al matrimonio di Melo, a New York, quando Stat era già dei Knicks, Melo già spingeva per diventarlo un giorno, i 3 brindarono al felice evento e si fecero, dicono i presenti, una promessa: giocare un giorno insieme, magari come risposta ai 3 di Miami.
Ora, due sono a New York e lo saranno per molto, mancherebbe solo lui. Se la logica dell'amicizia, che ha funzionato con Bosh-Wade-LBJ, funzionasse, non ci sarebbero problemi. Ma questo solo il primo problema.
-I nuovi proprietari/Quelli attuali, ovvero la NBA. Gli Hornets sono stati venduti percgè sostanzialmente non rendono. In quel della Louisiana il basket non va per la maggiore, la squadra non è mai stata da titolo (anche se con Paul ha sempre fatto faville e forse con giusti acquisti avrebbero fatte ben altra strada nei PO) e vivere a New Orleans può piacere ma anche no.
Vista la situazione economica, parcheggiata alla lega che la gestirà come si gestisce un'azienda, cioè perdere il meno possibile, anche senza fare chissà che risultati sportivi, sembra difficile che lascino partire così facilmente la loro stella. Tolto Paul gli Hornets sarebbero ancora meno sui radar della NBA che conta.
Stesso pensiero lo avrebbero i nuovi possibili titolari. Ricostruire dalla unica stella, quindi senza spendere cifre folli andando a cercarne un'altra.
Ma il giocatore sarà free agent, quindi, avrà il diritto di andarsene.
-Il salary cap. Questo è (era, vedremo poco) il problema principale. Hard o soft, si dice che con il nuovo CBA, verrà abbassato di parecchio dai suoi 58 milioni, non permettendo così squadre con multi AS come gli Heat. Perchè se Stat, melo e CP3 volessero tutti il massimo, e due ce l'hanno già garantito, si andrebbe oltre il limite e non si potrebbe.

Ma ecco una buona fortuna per i Knicks. Secondo alcune fonti (http://www.nypost.com/p/sports/knicks/dolan_thinking_cap_KYqiEAYeqYYk4xR4CJ3ApO) quando sto benedetto CBA sarà fatto, il salary cap rimarrà intatto, e anzi, salirà fino a 60-61 milioni nel 2012, ovvero quando scatterà la gara a CP3.

L'amicizia in tempo di guerra. Dolan è sempre presente ai meeting di questo lockout (abitando a 200 metri di distanza...) e presente è anche Paul, rappresentante dell'unione giocatori. Dolan, come dice l'articolo sopra citato, forte di essere uno dei grandi mercati, sta svolgendo la funzione di mediatore. Non è mai stato cattivo o mai si  impuntato sulle note più gravose di questo accordo e anzi ha cercato di far avvicinare le parti. Non solo lui non avrà mai problemi di soldi, con una squadra a New York (da 10 anni perdente cronica ma la più valutata secondo Forbes) ma finalmente ha una squadra vincente e competitiva e vorrebbe moltissimo che si tornasse a giocare.
Questo ha avvicinato i due, seduti sempre uno di fronte all'altro, ponendo le basi per...chissà.

Avvertimento finale per i tifosi Knicks (ovvero anche me): se CP3 saltasse, causa NBA o nuovi proprietari, nella free agency del 2012 sono liberi anche Deron Williams (vicino di casa, Brooklyn e mica tanto felice di rimanere ai Nets) e Dwight Howard (dato per partente da Orlando), senza contare Nash, che potrebbero concludere la carriera dando una mano, per meno soldi, a una squadra da titolo.

La lettera di Fisher ai giocatori "Lavoro per voi e per tutte le persone coinvolte, dagli uscieri ai parcheggiatori"

All,
Interesting times right now. The clock is ticking and we are aware that games are being lost, our jobs are on the line as are those of all the arena workers and business owners impacted by the lockout.
We have been prepared for this and need to make sure we are getting the best deal possible. As this sets the precedent for the next 6, 7, 10 even 20 years. My goal, the Executive Committee's ONLY goal is to present you with the most fair deal possible. A deal that is both fair on system and BRI. One isn't more important than the other. They are both extremely impactful to our business, our sport and our day to day life in the league.
Our Executive Committee, NBPA staff and I are navigating the negotiations very carefully. We need to continue to work hard on your behalf and get the season going if possible. I've been speaking with many of you and we are working with your opinions, suggestions, and requests front and center. This is your union, and we work with and for you.
Many of you have asked about the timing of the cancellation of games. We know as players and interacting with our fans and the people that work in these arenas on a daily basis this is having an impact. If nothing more, the league and owners should understand people's livelihoods are at stake. They should be able to take the over 1 Billion dollars we've offered them and open the doors of their arenas and let us, along with the ushers, parking attendants, everyone impacted to get back to work.
Usually I wouldn't even dignify absurd media reports with a comment. But before these reports go any further, let me say on the record to each of you, my loyalty has and always will be with the players. Anyone that questions that or doubts that does not know me, my history, and what I stand for. And quite frankly, how dare anyone call that into question. The Players Association is united and any reports to the contrary are false. There have been no side agreements, no side negotiations or anything close. We are united in serving you and presenting the best options and getting everyone back to work.
The attempt by "sources" to divide us will be unsuccessful. We will continue to work every day to do right by you, the businesses that depend on our league and our fans.
The NBA and the owners have not allowed us to go back to work. So they have essentially turned their backs on not only the players, but the fans that have made them billions. I hope they decide to change that. It's the only way everyone wins. I urge each of you to stay involved. Call me and your fellow players on the Executive Committee and the NBPA staff with anything you need or questions you may have.
I will be in touch later this week with updates on the details of the negotiations. Stand United.
With much respect,
 Derek

lunedì 31 ottobre 2011

Tifare Knicks ripaga

According to the NBA refund policy, that’s when Knicks season-ticket holders will start receiving their refunds for October’s three missed home preseason games. The checks will come with 1 percent interest, as mandated by the NBA. A league spokesman said refunds will be sent between Nov. 1 and Nov. 9.
The Knicks have added an additional addendum to the NBA policy. Knicks season-ticket holders had the option to keep their preseason money on their account and will earn 2 percent interest.

http://www.nypost.com/p/sports/knicks/check_it_refunds_on_way_xq7IZoHyXpN2VXntoak3EK

Quante altre squadre lo faranno? Certo che con l'impennata assurda dei biglietti dopo l'arrivo di Melo-Stat, è una cosa che non mi sarei aspettato. Non sono poi così avidi?

domenica 30 ottobre 2011

Sono 78, lascio?

http://www.nypost.com/p/sports/knicks/sources_game_nba_season_still_possible_gB46RJ2TFuYuTlkkPnj7jO

The plan in the revised 82-game scheme were to play a small handful of back-to-back-to-back nights and more four-games-in-four nights, which is done anyway. Stern would have pushed back the end of the regular season to late April and perhaps not stagger as many off days during the playoffs. Also, Stern was willing to schedule a potential Game 7 of The Finals only a few days before the NBA Draft. All that could still take place to squeeze in 78 games.
E ci sono anche le olimpiadi poi. Quante stelle vorrebbero giocare, dopo che la stagione è finita da così poco.

Il più è fatto?

The new N.B.A. labor deal is practically done. You wouldn’t know it from the headlines, the dour news conferences or the apocalyptic rhetoric spilling from league officials. But the deal, in practical terms, is about 95 percent complete.
http://www.nytimes.com/2011/10/30/sports/basketball/nba-deal-is-close-but-last-hurdle-is-a-big-one.html?_r=1&src=tp

Tentative agreements are already in place on the following major items:
¶ Luxury-tax rate: Teams will be charged $1.50 per $1 spent beyond a threshold, replacing the previous dollar-for-dollar tax, according to people who have seen the plan.
To further discourage spending, the tax will increase for every $5 million spent beyond the threshold: to $1.75 after $5 million, $2.25 after $10 million and $3 after $15 million.
Under this system, the Los Angeles Lakers would have paid $42.5 million in taxes last season, compared with $20 million under the old formula. (The rates could still change based on other tradeoffs.)
¶ Contract lengths: Players with “Bird” rights will be eligible for five-year deals, while others will be limited to four. The previous C.B.A. allowed for six-year (Bird) and five-year deals. The 1999 C.B.A. allowed for seven-year (Bird) and six-year deals.
¶ Raises: Annual raises will be reduced by several percentage points, possibly as low as 5 percent for Bird players and 3.5 percent for non-Bird players. The prior deal allowed raises as high as 10.5 percent (Bird) and 8 percent.
¶ Midlevel exception: It will start at $5 million, a decrease of $800,000. The contract length and annual raises attached to the exception remain under discussion.
¶ Amnesty clause: Each team will be permitted to waive one player, with pay — anytime during the life of the C.B.A. — and have his salary be exempt from the cap and the luxury tax. Its use will be limited to players already under contract as of July 1, 2011.
¶ Stretch exception: Teams will be permitted to stretch out payments to waived players, spreading out the cap hit, over several seasons. The payment schedule will be set by doubling the years left on the contract and adding one. (Thus a team waiving a player with two years left could pay him over five years.)

Cronaca di un accordo mai nato. Riassunto delle puntate precedenti.

Due settimane di pausa? Si perchè era il caso di staccare o comunque mancava quella voglia di scrivere riguardo incontri, dichiarazioni, voci, tutte cose pressochè vuote e di importanza nulla.

Ma sotto con un riassuntone.
Dove eravamo rimasti. Obama era sceso in campo, prima con dichiarazioni di dispiacere per lo stallo che si sta verificando e poi mandando in soccorso il suo amico George Coen, mediatore federale già salvatore del lockout NFL.
Le cose sembravano andare bene, incontri lunghissimi (il primo giorno addirittura di 16 ore filate, record tutt'ora imbattuto), ottimismo, sorrisi e facce distese. E invece no, dopo 26 ore di parole in due giorni, le parti si sono divise senza dire se un'accordo fosse nell'aria o se invece il lockout fosse da prolungare ancora per molto più tempo.
Limbo. Ovvero la situazione del tifoso medio e del giornalista, insider o no, in questo momento. Uno stato di totale incertezza e ignoranza. Bisogna fidarsi di quello che dicono i protagonisti una volta usciti dalla stanza, ma anche, non crederci troppo, e ci ritorno.
Stern, dato il protrarsi della serrata, annuncia la cancellazione di due settimane di regular season. Uno stop di due settimane significa una perdità di 200 milioni per parte, ovvero, quei pochi punti percentuali delle BRI che cristallizzano questa angosciante situazione.

Poi il nulla. Altro elemento principe. Dopo questi incontri, che a detta di molti sono stati importantissimi, ma da cui non è cambiato nulla, sembrava che all'orizzonte non ci fosse nulla in programma. Niente meeting in schedule,  Hunter che se ne esce con dichiarazioni apocalittiche.

E poi la luce, ancora. Si sono reincontrati lunedì di questa settimana, tra la sorpresa generale e forse anche il menefreghismo e la stufia. E scoppia la bomba. Manca pochissimo all'accordo. Ma come? ma se 3 giorni fà era tutto finito, morto, sepolto.
Invece no, coupe de theatre, alla fine di un'altra incontro lunghissimo, mercoledì, di 15 ore e mezza (iniziato a metà mattina e concluso alle 3.30 della notte) Stern esce raggiante, dicendo "Siamo vicinissimi, non concludere ora significherebbe una tragedia" e lo dice ridendo a bocca larga. Impossibile non sorridere con lui, tutto è bello, splende il sole e il mondo è di nuovo un'oasi di pace.
Il giorno dopo si torna a casa speranzosi di leggere la notizia "Lockout finito!" o almeno sapere che nel giro di 48 ore il tutto sarà finito, un brutto ricordo. E invece no, perchè questo filmaccio di serie B ha ben più di un colpo di scena.
"Nessun'accordo, Stern vi ha preso in giro, è vero abbiamo fatto molti passi avanti ma le BRI rimangono un problema enorme e insuperabile" così dice Hunter, che fugge via dopo un'incontro brevissimo e che vede tutti, rappresentanti unione, giocatori e presidenti, prendere i rispettivi voli e tornare a casa, senza, come al solito, dire se ci sarà un'ulteriore incontro o no.
Stern cancella altre due settimane di stagione regolare, fino al 30 novembre, cosa che comunque non sorprende molti, anche se si firmasse oggi, sarebbe impossibile giocare se non per il primo di dicembre.

E si ritorna nella totale incertezza, nel buio, nel terrore.

Però, però, però. D'accordo nessun deal è stato concluso, Stern aveva esagerato, ma ci sono molte cose che possono far sperare.
1) E' vero che hanno concluso parecchie vertenze, quali luxury tax (ma è dubbia la cosa), amnesty rule e prolungamento e percentuale di maggiorazione annua dei contratti, MLE e altro. Manca solo la spartizione delle BRI, ovvero quello che è sempre stato la causa del blocco fino ad oggi e che fino a ieri ci venivano a dire che no, non è poi così grave, quello lo risolveremo, vedrete, è il resto. Benissimo, allora adesso ve la cavate in poco tempo.
2) Il sito charged, venditore di biglietti, ha fatto sapere che una fonte anonima ha saputo che un responsabile di un palazzetto della western conference, ha dato ordine di preparare i biglietti per la nuova stagione. Quindi qualcosa è pronto a nascere.
3) Il mega tour per tutto il mondo di 6 tappe, o più, con i più grandi della NBA (da Wade a LBJ, da Melo a Stat, da CP3 a Durant e Kobe) che doveva partire sabato da Porto Rico, ha subito uno slittamento e ancora adesso è in forse. In primis molti hanno disdetto (ma pare che i soldi se li siano tenuti), e inoltre, con un deal dietro l'angolo, chi farebbe sto cacchio di tour? Se i vari CP3, Melo, LBJ hanno detto che non ci saranno, allora forse sanno qualcosa.
4) Stern ha detto, dopo l'incontro positivo e prima di quello tragico, che una regular season da 82 partite er ancora possibile. Questo comportava giocare tipo 4 partite a settimana, correre tutto il tempo l'america, fare un calendario stipatissimo e magari posticipare di un pò i PO. Ma perchè sbattersi così tanto, quando ai tifosi, che si giochino 82 partite o 75 o 65, non importa granchè? Perchè più partite si giocano più introiti ci saranno, quindi più BRI da dividere tra tutti. Più si starà fermi, meno partite si giocheranno, ovvio. Quindi meno BRI da dividere, meno soldi per tutti. Questo potrebbe far decidere molti a accettare un accordo, per quanto brutto potrà essere. Stern ha anche minacciato che adesso, una stagione intera è impossibile, chissà se è appunto una minaccia o pura verità.
5) L'incontro di venerdì è andato così. Stern: allora facciamo 50-50? Hunter: Hell no! E ha lasciato la stanza, così d'amblè. Secondo molti esperti se Hunter rimaneva e magari Stern diceva "vabbè, allora 51-49 per voi", la cosa si chiudeva e non è detto che nel prossimo meeting non succeda, anche i giocatori continuano a dire che sotto il 52 non vanno.

Non c'è comunque da disperarsi. Le parti si sono di motli avvicinate, gli assegni iniziano a non arrivare, il natale è vicino,  i soldi da spartirsi diminuiscono sempre più. L'acqua è poca la papera non galleggia, è tempo che si decidano se non vogliono perdere i soldini.

Chi invece perderà molti soldoni saremo noi, poveri pirla. Meno partite si giocano, meno guadagnano e fin qui ci siamo, ovviamente quindi, alzeranno i prezzi di qualsiasi cosa per recuperare almeno un pò le perdite. E quindi, come già sta succedendo, rincaro poderoso dei biglietti, pop corn a 50 dollari, birra a 75 e magliette a 500. Eh si, noi che siamo qui che pendiamo dalle loro labbra, che facciamo le nottate per sapere cosa si sono detti, siamo quelli che pagheremo di più, mentre loro i milioni li portano a casa comunque.
Triste ma è così. La soluzione? Boicottare. Ma chi ce la fa dopo che la tanto attesa stagione partirà e avremo di nuovo i nostri campioni stracarichi di dollari?

giovedì 13 ottobre 2011

Caro Obama

"Sono addolorato per questo ritardo nell'inizio della stagione Nba. Mi auguro che il lockout finisca presto e che i ragazzi tornino in campo il prima possibile".
Così ieri Obama in un breve comunicato dove per la prima volta ha parlato della situazione in NBA. Si aspettava da un pò un suo intervento, dato che è noto a tutti essere un tifoso dei Bulls e un discreto praticante. Molti invocavano una sua intromissione per risolvere definitivamente la questione (chissà poi quanto pesa realmente questo suo accorato appello) e lunedì, quando riprenderanno gli incontri, vedremo se ha fatto breccia tra le parti. L'incontro di lunedì inoltre avverrà alla presenza di un mediatore finanziario esperto.

Una intromissione che però non è piaciuta molto a un certo presidente d'oltre oceano. Sto parlando del patron Virtus, Sabatini, che ha reagito piuttosto male e ha preso carta e penna e ha scritto direttamente all'inquilino della casa bianca. Secondo lo staff bolognese l'intervento di Obama chiuderebbe tutte le chanches di vedere Kobe in Italia facendo un torto alla Virtus in primis e al campionato italiano.
Ieri notte doveva esserci la conference call definitiva tra Sabatini e Kobe per definire il contratto (una partita? tre?), ma l'asso americano non ha risposto e non si è fatto vivo. Subito si è pensato che sia stato influenzato dalle parole di Obama e quindi ecco, Caro Obama ti scrivo.
"A scanso di equivoci, ho scritto alla Casa Bianca che non è mia intenzione gettare ombre sulla Nba tentando lo scippo del suo giocatore più importante (che scippo non sarebbe, in quanto Kobe è svincolato al momento da qualsiasi contratto NDR). Bensì vorrei dare l'opportunità a Bologna e a tutto il basket italiano di godere per qualche giorno del talento di un fuoriclasse di fama mondiale".
E qui la lettera intera.
Egregio Signor Presidente,
Abbiamo un sogno: quello di vedere Kobe Bryant giocare nella nostra squadra, la Virtus Pallacanestro Bologna, città conosciuta in tutto il mondo come Basket City.
Condividiamo con Lei il desiderio che il lockout Nba finisca presto, ma nel frattempo ci conceda l'opportunità di veder giocare, almeno per una partita, il grande Kobe Bryant con la maglia bianconera in modo tale da farlo diventare parte della nostra storia.
Claudio Sabatini.

Oltre a questa continua la campagna Manda una mail a Kobe Bryant, per cui tutti i fan possono far sentire la loro e invogliare il numero 24.

E quindi per chi tifare? Per il sogno bolognese di avere un campione a peso d'oro per 5 minuti o per un'atto risolutivo di qeusto lockout da parte del presidente degli stati uniti? Ma poi Obama l'avrà almeno aperta la mail di Sabatini e se si, gliene sarà fregato almeno qualcosa? Non credo proprio, con tutto il rispetto, perchè in america con la NBA ferma sono fermi anche moltissimi addetti ai lavori, e quelli voterebbero di sicuro Obama in caso di una sua super mossa.

mercoledì 12 ottobre 2011

At last, some action.

All'uscita di Stern ieri c'erano decine di decine di giornalisti e cameraman e cosa non si fà per una buona inquadratura.


Siamo arrivati a questo. Ma che combattessero almeno decentemente! 

La guerra del golfo - La provocazione di Stat

Dal gap si è passati al gulf.
Questo è il termine che ha usato David Stern per definire la distanza tra NBPA e presidenti. Finalmente trapela qualcosa di più dalle interminabili ore di meeting delle ultime settimane. Il problema è ben più grave di quello che ci si aspettava, che era comunque già pessimo.
Non sono non c'è accordo su ste benedette BRI, ma addirittura quello sarebbe il minimo. Non c'è accordo sulla Luxury tax quadruplicata, non c'è accordo sulla Larry Bird rule, sulla MLE.
A vederla così, è una stituazione che non si potrà risolvere a breve. Prima sembrava un semplice "dai accordatevi su un 50-50 o 51-49 e via tutti felici" e lo è ancora, perchè probabilmente tutto gravita attorno a queste milioni di milioni che verranno spartiti,  ma è anche verissimo che se si risolve quel problema si, avrà molta difficoltà con gli ulteriori punti in programma.
Venerdì è previsto un nuovo incontro, ormai è inutile auspicarsi che sia quello definitivo, si può sperare che un problema alla volta venga risolto e che tutto vada a posto. Purtroppo, anche con buona lena, si inizirebbe una stagione verso Gennaio, come nel 1999.

Intanto Stoudemire lancia una provocazione (che aspettavo da parecchio tempo).
Dall'intervista a ESPN: "If we don't go to Europe, then let's start our own league; that's how I see it," the 6-foot-11 forward/center said. Stoudemire was asked to gauge "how serious" the idea is being considered. "It's very, very serious. It's just a matter of us strategically coming up with a plan, a blueprint and putting it together," he said. "So we'll see how this lockout goes. If it goes one or two years, then we've got to start our own league."
Questa potrebbe essere una mossa che mette strizza alla NBA e agli owners. Ma se il lockout finisse domani? I contratti con el squadre ritornerebbero in vigore e quindi che si fà? Crolla la nuova lega? E chi paga? Si autopagano....no non scherziamo. Per non parlare di diritti televisivi e assicurazioni.
Dare troppo retta a Stat non è bene, ma il problema è che ne hanno già parlucchiato tra loro i giocatori. Ma sono ovviamente delle provocazioni, non c'è niente sotto di concreto, se non la volontà di mettere strizza agli owners.

martedì 11 ottobre 2011

Two weeks down

Bè non che sia una notizia. Il meeting di ieri non ha prodotto nessun accordo e le prime due settimane sono state ufficialmente cancellate.
La NBA perderà diversi milioni mentre i giocatori, ben 200 milioni, cioè il passaggio dal 53 al 50% nelle BRI.
Saltano importanti big match come Bulls Mavs, Knicks-Heat. E Stern fa sapere che se si perdono solo due settimane le si potrebbe re integrare durante l'anno, in modo da non perdere proprio nulla. Si e come fai? Faccio l'esempio del MSG. Una sera giocano i Knicks, la sera dopo i Rangers, poi di nuovo i Knicks e poi magari un altro evento sportivo o un concerto, poi Rangers. Dove lo trovi un buco?
L'unica sarebbe fare come nella MLB, due gare al giorno, ma in NBA si corre e si suda leggerissimamente di più...

lunedì 10 ottobre 2011

Lotta a suon di hashtags.

Fisher also has sent out notice for players to tweet today with a hashtag #StandUnited

Huuu che paura! Come dice Hahn, dopo le magliette, gli hashtags. C'è da non scherzare con questi giocatori.
La mossa sarebbe quella di avere dalla propria le migliaia di twitter/tifosi e di mettergli contro gli owners. Scaricabarile infinito. Tanto per lo spettatore colto, la situazione è chiara e ognuno ha dalla sua delle ragioni, per quello medio, basta che si giochi, per quello infimo, han sempre ragione i poveri giocatori.
Però basta ora. Domani è l'ennesimo doomsday, come ha detto Tommy Beer, nell'ultimo periodo ci sono più esperti di basketballa che parlano di giorno del giudizio che pazzi con tanto di bibbia in mano.

domenica 9 ottobre 2011

Do you believe in miracles?

BULLETIN: Owners, players to meet tonight

By Chris Sheridan
NE W YORK — NBA owners and players have agreed to resume collective bargaining discussions at 6 p.m. EDT tonight at an undisclosed location.
The news was first reported by Howard Beck of the New York Times, and SheridanHoops has learned that the owners have dropped their precondition that the players agree to a 50-50 split of revenues before resuming discussions.
Union director Billy Hunter had been scheduled to fly to Los Angeles tonight to brief a group of players on the status of negotiations, but that plane ticket has been canceled.
commissioner David Stern has said an agreement needs to be reached by Monday in order to save the Nov. 1 start of the regular season.

Il problema però c'è sempre. Ok, non ci sono preconditions, ma quello che vogliono gli owners è chiaro così  pure che i giocatori non sono ancora pronti a piegarsi.
Ci vorrebbe un miracolo, ma un miracolo da 100 punti come diceva Lello Arena

In tempi di carestia...

Si sa come finisce il detto. Data la fame del tifoso medio NBA e dato l'ormai certo prolungamento del lockout con cancellazione di partite, si ricorre, come dei tossicodipendenti di infimo livello, ai metodi più svariati di placare questo bisogno di basket a stelle e striscie.

Quest'estate per un pò ci sono stati gli europei, infarciti come non mai di giocatori NBA. Vedere il tipico tiro infallibile di Dirk, le mani docili di Pau e le penetrazioni fulminanti di Tony, hanno soddisfatto ma non abbastanza. Diciamo le cose come stanno, vogliamo i Kobe e i Wade, altro che.

Allora che fare? Ci si può abbandonare ai ricordi e mettersi sul divano con il cestello di gelato e il fazzoletto e guardare le cassette registrate delle partite (per chi ha ancora un registratore) o giocare fino a consumare i tasti ai vari NBA 2K o Live. Ma non basta non basta, a ridatece il vero gioco, le nuove azioni!

Ed ecco che come su un cavallo bianco con tanto di musica evocativa, arrivano in soccorso le temibili...charity game! Dio ce ne liberi. Passo indietro però. Tutto ebbe inizio con la piccola invasione di alcuni (Kobe , Harden per dirne due) della Drew leauge.
Livello estivo, modalità scazzo, ma quando si sono presentati i giocatori NBA un pò il livello si è alzato. Risultato? Partite avvincenti e persino un buzzer beater. Però era l'antipasto servito a un morto di fame. L'ha divorato senza ragione e senza criterio. Andava bene tutto.

Poi è stata la volta di Durant al Rucker park di New York. Pretendere troppo da queste partitelle urbane è inutile, quindi anche qui, ben venga qualsiasi cosa. Et voila, Durant ne mette 66 e con uan cifra incredibile di triple consecutive. Ma diciamo che siamo ai grissini, al pane divorato in attesa delle portate principali.

Che arrivano e... bè, forse era meglio evitare. Il Team Melo, capitanato ovviamente da Carmelo Anthony, è pronto a dare battaglia per il supremo dominio di tutta la terra americana, affrontando il team di Philly, il team Wade, e via dicendo. Sulla carta, è una favola! Non c'è la NBA ma c'è tutto quello che potresti sognare: grandi nomi, piccole palestre con folla strabordante, spettacolo e grande basket. Siamo ai massimi livelli possibili. 7 all star per squadra e duelli tra città, tra stati, tra coste.

Dura poco l'illusione, basta vederli fare due tiri. Non c'è difesa in primis. Proprio zero. Non è neanche basket è podismo, perchè si corre da una parte e dall'altra senza soluzione di continuità. Tiro da 3 sbilenco, se non airball, e già di là per tentativo di alley oop, ma rimesa veloce e già di là per schiacciona di potenza, ma già dall'altra parte, perchè rimessa lunga per quelli che erano ancora rimasti in attacco e 4 VS 1 dove si gigioneggia e finisce con la solita bimane. Manco la telecamera gli sta dietro. E questo per 2 ore.
Poi dopo un pò cala anche questa finta pretesa di serietà e partono i dunk contest in game dove l'intera difesa si sposta per dare spazio a un contendente per squadra.
Intanto non ci sono neanche schemi, passaggi o gioco in generale. E io dovrei farma piacere sta roba qui?

Come se non bastasse, la cosa sembra addirittura un piacere che fanno a tutti noi. Manca la NBA, i giocatori vanno dalla gente! Si ma portatevi anche il basket, il vostro sport, se no tanto vale.
Ma questa è la china presa ormai da anni anche dall'all star game, che è la stessa cosa, ma con più sponsor. Il bello di vedere 10 o più all star in campo è quello di assaggiare sfide incredibile, duelli infiniti e grande difesa, nessuno che concede un mm all'avversario, nessuno che vuole cedere. Una volta era così, tanto che gli ASG erano noiosi e ultra cazzuti. Oggi sono passeggiate spettacolari, delle vetrine dove tutti possano fare foto col flash (in un arena dove sono a 120 metri dai giocatori? auguri) e vendere nuove magliette.
Tutti amici, tutti senza voglia di sbattersi un minimo. Tanto che l'utlimo decente fu quello con Jordana a Atlanta.

Per favore, Melo, Wade, Durant and co., lasciate perdere questi, onesti eventi, perchè è sempre per beneficenza che si fanno, e sedetevi a un tavolo, accettate un'accordo o per lo meno lavorateci e tornate a giocare a basket, e non a questa roba , riportate davvero il basket alla gente. Grazie.

sabato 8 ottobre 2011

I hate Monday

Alex Kennedy
On Monday, the NBPA will hold a regional meeting in L.A for players and agents. No meeting with the NBA, which means games will be canceled.
 
Ora è ufficiale. Due settimane di NBA in meno.
 

Il ribaltone è riuscito

-Report: Owners Refuse Meeting After Players Won't Agree To 50-50 Split-
As reported by Ken Berger of CBSSports.com, the league office which represents NBA owners would only agree to meet Monday if the players union signaled its agreement to a 50-50 split of revenues prior to any meeting between the two sides.
The players refused and no meeting between representatives of the owners and players on Monday was scheduled
Monday is the date that commissioner David Stern set for canceling the first two weeks of the regular season schedule if a new collective bargaining agreement is not in place.
"This just confirms what we suspected all along," a union source told Adrian Wojnarowski of Yahoo! Sports. "The NBA was never serious about negotiating until guys missed checks."
However, later in the day Friday, the NBA's deputy commissioner Adam Silver said the league would in fact agree to meet the union to discuss the other points that need to be resolved.
"What we told the union was that we were not prepared to negotiate over the BRI split beyond the 50-50 concept that had already been discussed," Silver told the New York Times. "We were prepared to continue negotiating over the many other issues that remain open."

Ci sono riusciti del tutto. Ora la parte dei cattivi è dei giocatori. Mentre prima era ovvio chi fosse il cattivaccio che non voleva la NBA, cioè gli owners così sfrontati da voler un taglio di ben 11%, ora sono i giocatori, perchè lo split 50-50 è molto buono e l'offerta c'è, se loro non accettano, passano per avidi e sbruffoni, agli occhi dei fans. 
Scendere dal 53 al 50 sarebbe un taglio di 120 milioni circa. Dal 57 quasi 300 milioni. Nei prossimi 6 anni, qualcosa come 2 miliardi.
E' tanto ma io accetterei. Ma io sono un tifoso e non sono così avido. Tanto li hanno per le palle, e meglio mettersi a novanta ora che quando salteranno gli assegni, e quando succederà, gli animi saranno così caldi che si cadrà in un pessimo accordo, per i giocatori. Magari attorno a quei 47, sempre volui dagli owners.

Quindi la disperazione, per la NBPA, sta arrivando, ma per i proprietari? Perderanno parecchi milioni nel non usare i propri palazzetti e altre attività legate alla squadra. E loro, i poveracci con le tasche bucate, quelli che vogliono più soldi perchè sono in rosso, possono permettersi questo atteggiamento? Si, perchè tanto gli stipendi dei giocatori sono in hold per adesso.
Battaglia infinita, che vinceranno di sicuro. Si spera il più presto possibile.
Intanto, si spera che il meeting di lunedì si faccia, per lo meno.

venerdì 7 ottobre 2011

Ci si mette pure lo Yom Kippur

The NBA and NBPA had no meeting scheduled for Thursday and the Jewish holiday of Yom Kippur will almost certainly mean no talks for Friday and Saturday, which leaves Sunday as the only day left to save the scheduled start of the 11-12 NBA season.

E domenica ci sarà anche chi vuole celebrare il suo rito, la sua religione, come ha fatto Hunter la volta scorsa e quindi? Non c'è molto tempo a disposizione. Mettiamoci una pietra su queste due settimane iniziali.

giovedì 6 ottobre 2011

Quanto è l'1% delle BRI?

40 milioni di dollari.
Sembra ridicolo non riuscire in un accordo. Magari venirsi in contro anche solo di un punto percentuale. Mumble.

One night in Bologna

Siamo alla canna del gas.
Dagli iniziali due mesi, a un mese, a 3 partite a 4 a 10 ma tutte raggruppate, a 1 sola. Ecco l'ultima news sul rapporto Kobe-Virtus.
http://web.legabasket.it/news/?id=110126
Per la modica cifra di due milioncini, metà pagati dalla Virtus, metà dalla città di Bologna (?!), il campione americano giocherà la gara del 12 o del 13, si vedrà nei prossimi giorni, contro la Benetton Treviso. Un Sabatini eccitato oltre modo parla di nuova ala del museo della Virtus, di un'evento di importanza continentale e che vedrà i più alti ascolti della pallacanestro del vecchio mondo.
Poi il circo leva le tende e chi si è visto si è visto.

Nel momento più facile per la Virtus, il lockout sembra inevitabile, si riesce a strappare solo una partitella a una cifra spropositata (prima doveva prendere 700 mila dollari a gara e tutti gridavano allo scandalo).
Ma ne vale la pena? Io a questo punto rinuncerei e farei solo qualche foto di rito, due tiri con i compagni e una maglia celebrativa per aprire sta benedetta ala del museo.
La cosa mi sembra ridicola, da terzo mondo e da colonizzati. Se prima, il periodo di 30/60 giorni aveva un senso, in ottica di un possibile accordo in NBA che obbligava Kobe a tornare, adesso non ce n'è proprio nessuno. Un'esibizione retribuita alla grande, che porterà soldi. Non porterà troppa visibilità, perchè sarà una toccata e fuga troppo esile e il movimento italiano ne guadagnerà quel poco che potrà.
Chissà cosa ne pensano i virtusini.

Intanto Tony Parker firma per il Villeurbanne per soli 1990 dollari al mese. Bravissimo, gesto nobile, aiutare una squadra piccola della lega francese. Ma chi gli stacca il piccolo assegno? Se stesso, dato che è vice presidente della squadretta (quindi doppio stipendio).

Infine Deron Williams continua l'avventura turca. Ieri si è fatto eliminare dal secondo turno eliminatorio per l'eurolega, in una partitaccia dove ha concluso con un 3-13 dal campo per 7 punti, 7 assist e 6 palle perse. Ecco uno che vorrebbe che il CBA nuovo nascesse.
Bogut invece torna a casa e firma per una squadra australiana.

No disperazione, no accordo.

Il super incontro di ieri, il tanto atteso doomsday è stato una giornata come altre. Si è solo cambiata la data a questo giorno del giudizio, ovvero lunedì prossimo, quando, in caso di mancato accordo, salteranno le prime due settimane di regular season.
La preseason è ufficialmente saltata del tutto. La NBA dichiara che ciò provocherà una perdità di 200 milioni dollrari, immaginiamoci cosa vorrebbe dire perdere due settimane di stagione o 4 o mezza stagione o tutta...

E' vergognoso l'atteggiamento dei proprietari. Su twitter Amar'e ha detto "boicotteremo", chi o cosa non è chiaro, ma non è una cima Stat, ma il termine è corretto. E' quello che dovremmo fare noi tifosi verso questi paperoni sbruffoni che vogliono stravincere nel nuovo CBA per mettere una toppa ai mille debiti causati dalla loro pessima gestione.
Spero che i tifosi americani preferiscano le partite in TV e lascino i palazzetti vuoti. Questo atteggiamento borioso è al pari di Lebron in The situation. Stanno esasperando e rompendo i cosiddetti, come fece James. La gente ne ha piene le tasche e si sta mettendo il cuore in pace di perdere la stagione, dimostrando però tutto il suo risentimento. E' una perdità di immagine per l'intera lega. Bisognerebbe essere forti e dire No, boicottare appunto. Ma siamo troppo deboli e addicted alla nostra passione e anche se dovessero stare fermi per 3 anni, discutere tra loro "dollarandosi", e prendendo per il culo noi, alla fine torneremo e anzi, godremo nel poter rivedere i nostri beniamini.
Non è solo questione dei fans che poracci non sapranno che fare, ma anche di lavoratori nelle arene, assistenti, trainer, impiegati, e anche di quei giocatori della fascia medio bassa che un contratto in Cina, Inghilterra o Gibuti non lo strapperanno mai.

E questo potrebbe portare alla grande frattura, già in atto forse, all'interno del NBPA. Dove i Kobe and co. mostrano indignazione ma poi vanno a casa a fare il bagno nei dollari (o negli Euro o nello Yen cinese) mentre i Battier and co. avrebbero bisogno di giocare e tornare in attività.
Questo potrebbe portarli a invocare un'accordo, anche con BRI davvero basse e quindi dare una mano ai proprietari.
Finchè non ci sarà disperazione, non ci sarà accordo e la disperazione arriverà ben più avanti, quando gli assegni mancheranno.

Le cose positive: dopo la riunione Hunter, inferocito e aggredito anche dai suoi difesi, ha detto che non ci sarà un incontro entro i prossimi 2 mesi o se si è fortunati entro un mese. Il che significherebbe ufficialmente stagione corta. Ma oggi le cose sembrano diverse, perchè appunto ci saranno incontri prima di lunedì, ancora e come non è dato sapere.
E ancora: i giocatori sono scesi al 53% sulle BRI, dal 56 di partenza. I proprietari dal 46 al 47 e, pare, alla fine anche un 50.

Sheridan dice che sulle % delle BRI è andata così: i giocatori hanno detto 53, i proprietari hanno detto 47. I giocatori hanno lasciato la sala furenti dirigendosi in quella a fianco dove c'è stata una discussione accesa e rumorosa, al che, Stern ha bussato e ha detto "che ne dite allora del 50-50?" che è sembrata quasi una presa in giro e li è finito il meeting.
Con l'abbassamento delle BRI dal 56 al 53, i giocatori darebbero ai presidenti ben 175 mil l'anno e 1.1 bilioni in 6 anni. E non va bene. Ma cosa vogliono?
Purtroppo bisogna ancora capire, se sia prudente ostentare ottimismo o lasciarsi andare all'isteria o alla rassegnazione. Ci tengono per l'amo, e noi aspettiamo.

martedì 4 ottobre 2011

Double Stern

And the result of a negative outcome would be the cancellation of the remaining preseason games, with the scheduled Nov. 1 start of the regular season in jeopardy. Stern hedged at the idea of postponing the start of the regular season and rescheduling games to fit a full 82-game season.

"Given the building issues with our buildings now pressuring us to allow them to book dates for what are potentially cancelable, and given the schedules of our TV partners, and given the fact that how much household viewing declines after our draft, I'm not sure how easy that would be," Stern said. "But as we've said to the players, everything's negotiable. We have never discussed this, but it would be really great if we could start the season on time."
Alan Hahn.

Nessuno aveva creduto alla minaccia, ma è difficile credere anche a questo. Troppo complicato e accondiscendente. Però, non male.

Lockout: come si potrà evitarlo?

Che cosa potrebbe avvicinare le parti?
-BRI, spartite in 50-50 o 51-49 tanto da lasciare ai giocatori ancora un minimo di maggioranza. Sarebbe un notevole taglio, 6-7% in meno sui 2 bilioni di dollari che sono il totale di questa mega torta da dividere.
-Introduzione di una luxury tax ben più pesante. Cioè passaggio da: 1 dollaro di multa per ogni dollaro eccedente il salary cap, a 4 dollari di multa. Questa è forse la trovata migliore. Vai oltre? Benissimo, puoi farlo, (quindi soft cap e quindi niente più richiesta di hard cap, cosa che però i presidenti vogliono, allora che senso ha sta nuova luxury tax??) ma se prima, mettiamo il caso, andavi sopra di 10 milioni, pagavi 10 milioni di multa, oggi ne paghi 40 in più. Ci pensi seriamente su.
-Regolamentazione della Allan Houston rule/Amnesty rule, per cui, entro una certa data, puoi tagliare il contratto di qualsiasi entità di un qualsiasi giocatore della tua squadra, senza che ciò intacchi più il tuo salary cap. Quindi, continui a pagare il giocatore, che potrebbe andare altrove  eprendersi due stipendi, ma non figura più tra nel tuo monte stipendi. La nuova regola imporrebbe un solo taglio per squadra all'anno.
-Taglio a crescere degli stipendi dei giocatori, già esistenti, già garantiti. Un -5% il primo anno, un -10% il secondo e un -12 o -15% il terzo. Cifre a random, nulla è confermato. Questa è molto spinosa, perchè i giocatori che hanno strappato da poco un bel contrattone, bè, non saranno molto felici.

Questi sono i punti fondamentali dell'accordo. A quanto pare tutti sono irremovibili e le poche concessioni, (dal 57 al 53-52) le hanno fatte sempre i giocatori, i presidenti sanno di poter tirarli scemi e ancora di più quando inizieranno a non arrivare gli assegni mensili.
Ma chi ci perde di più alla fine? Due categorie: il lavoratore nelle arene NBA, che ora dovrà cercarsi altro, part time, e il tifoso, che se fosse davvero forte, li manderebbe a cagare seduta stante, ma tanto durerebbe poco. Alla fine, vincono sempre loro e noi subiamo.

Ancora 5-6 ore e tutto verrà svelato.

Lockout: ora o mai più.

Ieri si è preparato il tavolo, oggi, con l'ennesimo big meeting, o si chiude l'accordo o si chiude fino a data da destinarsi l'intera stagione.
Sommando tutte le ore in cui le due parti, NBPA e Unione proprietari, si arriva a circa 30 ore da cui è trapelato...nulla. Com'è possibile che dopo un incontro di 8 ore filate, non ci sia assolutamente nulla da dire? Semplice, non c'è nessun'accordo. Le proposte nuove non arrivano e non esistono. Rimangono quelle vecchie, e cioè:
-hard cap a una cifra ignota ma ridicolmente bassa, si crede.
-tagli degli stipendi a crescità annuale, ovviamente anche di quelli già garantiti.
-taglio spropositato delle BRI, le entrate dei giocatori extra contratto, cioè una percentuale dei guadagni delle squadre, dal 57% del precedente CBA a un misero 46%.
Tutte proposte che non stanno in piedi e a cui i giocatori dicono fermamente no.
Le proposte sono inaccettabili per svariate ragioni.
-chi muove la baracca e chi fà venire a vedere la partite, da cui gli introiti della squadra, sono gli stessi giocatori. perchè dovrebbero prendere meno?
-sono ormai anni, dal 1999 data dell'utlimo lockout, che la NBA ha un guadagno annuale del 7% circa, segno che non è in crisi e che è in positivo.
-ma punto fondamentale è la gestione da Monopoli di questi finti paperoni dalla lacrima facile. Nessuno li obbliga a pagare cifre spropositate giocatori che valgono un terzo dei contratti che firmano. Nessuno punta la pistola alla tempia a questi uomini d'affari che buttano nel cesso palate di dollari. Lamentarsi ora è fin troppo facile.

Michael Jordan fù uno di quei giocatori coinvolti nell'ultimo lock out. Ai tempi, al suo presidente dei Wizard, Pollin, disse "se non vuoi spendere per la tua squadra, vendila". Oggi MJ si trova dall'altra parte della barricata, presidente dei Bobcats e fermo sostenitore di un nuovo CBA anti sprechi e che dia meno soldi ai giocatori. Perchè nessuno gli dice quello che lui urlò contrò il suo datore di lavoro?
Sia chiaro, qui nessuno ci perde una fortuna. Tempo fà uscirono dati per cui 23 squadre su 30 erano in rosso. E ci credo, non dico di no, ma di sicuro nessuno finirà sul lastrico per questi conti in rosso. E' una lotta tra miliardari padroni di ben altre imprese oltre alla squadra di basket. E ripeto, gran parte delle loro perdite sono causate dalla loro negligenza e sperpero di dollari.
Mi tocca citare Gilbert Arenas che disse "28 squadre su 30 dicono che valgo 50 milioni, due litigano per me e arrivo a costare 85 milioni, è colpa mia?" e ancora "accettai un contratto da 112 milioni al posto di 130, per venire in contro alla squadra, ma questa spese i 18 milioni in un nuovo intro per la squadra". E poi vieni a lamentarti?

Insomma, le cose non funzionano. E se ieri la situazione era questa, oggi, domani non sarà cambiata. C'è un divario troppo grande tra le parti, aggravato ancora di più dall'entrata in scena di una terza parte molto fastidiosa e al centro di altri scandali fino a poco fà: gli agenti dei giocatori. Questi spingono per non arrivare a un contratto collettivo a sfavore dei propri assistiti e sono come benzina sul fuoco proprio nel momento più positivo per la riuscita della trattativa.

Ognuno ha dalla sua un pò di ragione. Da una parte i giocatori non vogliono perdere soldi in una lega che continua a guadagnare bene. Dall'altra i presidenti, molti, sono stufi di avere squadrette che non vincono nulla, piene di debiti, con contrattoni e dislocate in aree dell'america dove il basket non è proprio considerato "interessante". E infine gli agenti, per quanto subdoli e disgustosi, supportano i clienti che verrebbero defraudati di molte migliaia di dollari, che ovviamente si riverberebbe sui loro, degli agenti, di stipendi.

Ancora poche ore e tutto si saprà. Già da oggi, deal o non deal, la preseason dovrebbe scomparire del tutto, annullando quindi anche quelle 4 partite a testa rimaste alle squadre. Se però le cose si mettono in bene, la regular season da 82 partite potrebbe salvarsi, altrimenti passeremo a una stagione da 50 partite o 70 o anche zero, venendosi a ripetere l'annullamento di un intero anno come successe nel 2004 per l'hockey.
Brutta la vita dello sportivo a stelle e striscie.

Kobe si, Kobe no.

Kobe è al 95% dal firmare un contratto con la Virtus Bologna. Il valore dell'ingaggio oscilla tra i 3.3 e i 6 milioni. Sabatini non ha i soldi in questione ma pur di non perdere il talento americano, starebbe trattando su diversi fronti: diritti televisivi italiani e esteri con tutte le partite in diretta, traformazione del calendario con cambio di turni di riposo e ritmo casa-trasferta. E' giusto modificare un campionato nazionale così?

Si, perchè: il campionato italiano di basket è morto. Nessuno se lo fila e uno come Kobe lo risolleverre dalla tomba. Ma il contratto sarebbe di massimo 2 mesi o molto meno. Il gioco vale la candela davvero?

Mah...è come quando la celebrità, il politico, fà visita ai quartieri malfamati. La polizia pattuglia, la zona è sicura, tutto è sereno e gli abitanti fingono felicità, ma il giorno dopo torna a essere zona malfamata, piena di spacciatori e stupratori. Il quartiere è la Serie A, il politico è Kobe.
Di sicuro porterà benefici, soprattutto alle tasche di certi, ma andato via lui non è che la situazione si risolve. A nessuno interessa il campionato di Serie A, qeusto è assodato, e per un pò, grazie a Kobe, tutti ci buttano l'occhio, ma una volta partito? E' come il circo che se ne va. L'entusiasmo scema, il campionato torna quello di prima e buona notte, siamo da capo.
Non è così che si risolve il problema.

Appunto perchè a noi non interessa una sega, dovremmo immedesimarci di più nel tifoso medio di Casale, piuttosto che Cantù. A me, che 1) mi si cambi il calendario 2) si schieri uno di un altro mondo, fa incazzare parecchio.
Un conto è: Sabatini ha i soldi, il calendario è quello, Kobe ne gioca 10, 5, 3 quante partite riuscirà e poi tutto torna come prima, ma che si facciano queste cose, a un campionato NAZIONALE, non mi sembra giusto.
Ma in Cina si sarebbero piegati così? E in Turchia? No, perchè i soldi li hanno e se non li hanno Kobe dice adios. Capisco benissimo che c'è la volontà del giocatore, mercenario, che ha vissuto qui e che quindi farsi scappare questo affare è grave, ma è come se io andassi a comprare la Ferrari a rate e inventassi clausole pazze pur di pagarla. Se agli altri clienti e al concessionario la cosa non va, è giustissimo.

Ma quanto contenti sarebbero anche i tifosi della Virtus? 10 partite in vetta, poi torna la mediocrità, magari quando ti stavo montando la testa e sognavi in grande, perchè sei sempre un tifoso.
La cosa migliore: portare Ginobili. Ex Virtus, pluricampione, più vicino alal città e alla squadra, ingaggio minore, meno menate di calendario. E non è che sia una merda, anzi, si inserirebbe molto meglio nella pallacanestro europea.
Il vero beneficio di Kobe alla Virtus lo trarrebbe la NBA, perchè magari si svegliano ai meeting alla notizia che il tuo miglior giocatore ha firmato altrove.

Se un alieno simile venisse nel vstro campetto e vorrebbe giocare, gli dareste in nulla osta? Io lo faccio giocare, ma me ne sbatto altamente del risultato e dell'agonismo. Passeggio per il campo e non vedo l'ora che si stufi pure lui. Chissà che molti non la pensino così... Insomma non si falserebbe solo un calendario ma anche l'agonismo dell'evento. Tanto poi si sa, vince Siena. Sempre.