domenica 9 ottobre 2011

In tempi di carestia...

Si sa come finisce il detto. Data la fame del tifoso medio NBA e dato l'ormai certo prolungamento del lockout con cancellazione di partite, si ricorre, come dei tossicodipendenti di infimo livello, ai metodi più svariati di placare questo bisogno di basket a stelle e striscie.

Quest'estate per un pò ci sono stati gli europei, infarciti come non mai di giocatori NBA. Vedere il tipico tiro infallibile di Dirk, le mani docili di Pau e le penetrazioni fulminanti di Tony, hanno soddisfatto ma non abbastanza. Diciamo le cose come stanno, vogliamo i Kobe e i Wade, altro che.

Allora che fare? Ci si può abbandonare ai ricordi e mettersi sul divano con il cestello di gelato e il fazzoletto e guardare le cassette registrate delle partite (per chi ha ancora un registratore) o giocare fino a consumare i tasti ai vari NBA 2K o Live. Ma non basta non basta, a ridatece il vero gioco, le nuove azioni!

Ed ecco che come su un cavallo bianco con tanto di musica evocativa, arrivano in soccorso le temibili...charity game! Dio ce ne liberi. Passo indietro però. Tutto ebbe inizio con la piccola invasione di alcuni (Kobe , Harden per dirne due) della Drew leauge.
Livello estivo, modalità scazzo, ma quando si sono presentati i giocatori NBA un pò il livello si è alzato. Risultato? Partite avvincenti e persino un buzzer beater. Però era l'antipasto servito a un morto di fame. L'ha divorato senza ragione e senza criterio. Andava bene tutto.

Poi è stata la volta di Durant al Rucker park di New York. Pretendere troppo da queste partitelle urbane è inutile, quindi anche qui, ben venga qualsiasi cosa. Et voila, Durant ne mette 66 e con uan cifra incredibile di triple consecutive. Ma diciamo che siamo ai grissini, al pane divorato in attesa delle portate principali.

Che arrivano e... bè, forse era meglio evitare. Il Team Melo, capitanato ovviamente da Carmelo Anthony, è pronto a dare battaglia per il supremo dominio di tutta la terra americana, affrontando il team di Philly, il team Wade, e via dicendo. Sulla carta, è una favola! Non c'è la NBA ma c'è tutto quello che potresti sognare: grandi nomi, piccole palestre con folla strabordante, spettacolo e grande basket. Siamo ai massimi livelli possibili. 7 all star per squadra e duelli tra città, tra stati, tra coste.

Dura poco l'illusione, basta vederli fare due tiri. Non c'è difesa in primis. Proprio zero. Non è neanche basket è podismo, perchè si corre da una parte e dall'altra senza soluzione di continuità. Tiro da 3 sbilenco, se non airball, e già di là per tentativo di alley oop, ma rimesa veloce e già di là per schiacciona di potenza, ma già dall'altra parte, perchè rimessa lunga per quelli che erano ancora rimasti in attacco e 4 VS 1 dove si gigioneggia e finisce con la solita bimane. Manco la telecamera gli sta dietro. E questo per 2 ore.
Poi dopo un pò cala anche questa finta pretesa di serietà e partono i dunk contest in game dove l'intera difesa si sposta per dare spazio a un contendente per squadra.
Intanto non ci sono neanche schemi, passaggi o gioco in generale. E io dovrei farma piacere sta roba qui?

Come se non bastasse, la cosa sembra addirittura un piacere che fanno a tutti noi. Manca la NBA, i giocatori vanno dalla gente! Si ma portatevi anche il basket, il vostro sport, se no tanto vale.
Ma questa è la china presa ormai da anni anche dall'all star game, che è la stessa cosa, ma con più sponsor. Il bello di vedere 10 o più all star in campo è quello di assaggiare sfide incredibile, duelli infiniti e grande difesa, nessuno che concede un mm all'avversario, nessuno che vuole cedere. Una volta era così, tanto che gli ASG erano noiosi e ultra cazzuti. Oggi sono passeggiate spettacolari, delle vetrine dove tutti possano fare foto col flash (in un arena dove sono a 120 metri dai giocatori? auguri) e vendere nuove magliette.
Tutti amici, tutti senza voglia di sbattersi un minimo. Tanto che l'utlimo decente fu quello con Jordana a Atlanta.

Per favore, Melo, Wade, Durant and co., lasciate perdere questi, onesti eventi, perchè è sempre per beneficenza che si fanno, e sedetevi a un tavolo, accettate un'accordo o per lo meno lavorateci e tornate a giocare a basket, e non a questa roba , riportate davvero il basket alla gente. Grazie.

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