martedì 4 ottobre 2011

Lockout: ora o mai più.

Ieri si è preparato il tavolo, oggi, con l'ennesimo big meeting, o si chiude l'accordo o si chiude fino a data da destinarsi l'intera stagione.
Sommando tutte le ore in cui le due parti, NBPA e Unione proprietari, si arriva a circa 30 ore da cui è trapelato...nulla. Com'è possibile che dopo un incontro di 8 ore filate, non ci sia assolutamente nulla da dire? Semplice, non c'è nessun'accordo. Le proposte nuove non arrivano e non esistono. Rimangono quelle vecchie, e cioè:
-hard cap a una cifra ignota ma ridicolmente bassa, si crede.
-tagli degli stipendi a crescità annuale, ovviamente anche di quelli già garantiti.
-taglio spropositato delle BRI, le entrate dei giocatori extra contratto, cioè una percentuale dei guadagni delle squadre, dal 57% del precedente CBA a un misero 46%.
Tutte proposte che non stanno in piedi e a cui i giocatori dicono fermamente no.
Le proposte sono inaccettabili per svariate ragioni.
-chi muove la baracca e chi fà venire a vedere la partite, da cui gli introiti della squadra, sono gli stessi giocatori. perchè dovrebbero prendere meno?
-sono ormai anni, dal 1999 data dell'utlimo lockout, che la NBA ha un guadagno annuale del 7% circa, segno che non è in crisi e che è in positivo.
-ma punto fondamentale è la gestione da Monopoli di questi finti paperoni dalla lacrima facile. Nessuno li obbliga a pagare cifre spropositate giocatori che valgono un terzo dei contratti che firmano. Nessuno punta la pistola alla tempia a questi uomini d'affari che buttano nel cesso palate di dollari. Lamentarsi ora è fin troppo facile.

Michael Jordan fù uno di quei giocatori coinvolti nell'ultimo lock out. Ai tempi, al suo presidente dei Wizard, Pollin, disse "se non vuoi spendere per la tua squadra, vendila". Oggi MJ si trova dall'altra parte della barricata, presidente dei Bobcats e fermo sostenitore di un nuovo CBA anti sprechi e che dia meno soldi ai giocatori. Perchè nessuno gli dice quello che lui urlò contrò il suo datore di lavoro?
Sia chiaro, qui nessuno ci perde una fortuna. Tempo fà uscirono dati per cui 23 squadre su 30 erano in rosso. E ci credo, non dico di no, ma di sicuro nessuno finirà sul lastrico per questi conti in rosso. E' una lotta tra miliardari padroni di ben altre imprese oltre alla squadra di basket. E ripeto, gran parte delle loro perdite sono causate dalla loro negligenza e sperpero di dollari.
Mi tocca citare Gilbert Arenas che disse "28 squadre su 30 dicono che valgo 50 milioni, due litigano per me e arrivo a costare 85 milioni, è colpa mia?" e ancora "accettai un contratto da 112 milioni al posto di 130, per venire in contro alla squadra, ma questa spese i 18 milioni in un nuovo intro per la squadra". E poi vieni a lamentarti?

Insomma, le cose non funzionano. E se ieri la situazione era questa, oggi, domani non sarà cambiata. C'è un divario troppo grande tra le parti, aggravato ancora di più dall'entrata in scena di una terza parte molto fastidiosa e al centro di altri scandali fino a poco fà: gli agenti dei giocatori. Questi spingono per non arrivare a un contratto collettivo a sfavore dei propri assistiti e sono come benzina sul fuoco proprio nel momento più positivo per la riuscita della trattativa.

Ognuno ha dalla sua un pò di ragione. Da una parte i giocatori non vogliono perdere soldi in una lega che continua a guadagnare bene. Dall'altra i presidenti, molti, sono stufi di avere squadrette che non vincono nulla, piene di debiti, con contrattoni e dislocate in aree dell'america dove il basket non è proprio considerato "interessante". E infine gli agenti, per quanto subdoli e disgustosi, supportano i clienti che verrebbero defraudati di molte migliaia di dollari, che ovviamente si riverberebbe sui loro, degli agenti, di stipendi.

Ancora poche ore e tutto si saprà. Già da oggi, deal o non deal, la preseason dovrebbe scomparire del tutto, annullando quindi anche quelle 4 partite a testa rimaste alle squadre. Se però le cose si mettono in bene, la regular season da 82 partite potrebbe salvarsi, altrimenti passeremo a una stagione da 50 partite o 70 o anche zero, venendosi a ripetere l'annullamento di un intero anno come successe nel 2004 per l'hockey.
Brutta la vita dello sportivo a stelle e striscie.

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